Un canto rimbomba
nella via interrotto a tratti dal rumore dell'acqua. Sull'acciottolato
polveroso un cigolio e uno sfregare metallico denunciano l'avanzare di
una bici in bilico sul filo della linea nettissima dell'ombra.
Al primo canto, denso di gutturali, aspirate e gorgheggi digradanti, se
ne sovrappone un altro più lamentoso; infine un terzo assai ritmato.
Le tre ugole finiscono per sovrastare il rumore dell'acqua. Scoppia una
risata.
La bici si blocca un istante in pieno sole. L'acqua non scroscia più
e le voci risultano chiare.
"Tua canzone no si capisce un bel niente!"
"Mia canzone di mama e vodka, canzone bella!".
"Mamma, mamma, come italiani
Mia canzone è melio, canzone
di dona, dice io volio mia dona!" Ridono.
L'acqua riprende a scorrere, la bici si allontana .
|